Il dizionario riporta come significato di ECOLOGIA le seguenti definizioni:
- 1 Scienza che studia i rapporti tra gli esseri viventi e l’ambiente
- 2 Difesa della natura, sensibilità per i problemi dell’ambiente
Il termine fu coniato dal biologo tedesco Ernst Haeckel nel 1866 (dal greco οικια = casa e λογος = studio).
L’ecologia è, dunque la disciplina che studia la biosfera, ossia la porzione della Terra in cui è presente la vita e le cui caratteristiche sono determinate dall’interazione degli organismi tra loro e con i fattori ambientali.
ECOLOGIA DOMESTICA
E’ la nostra casa l’ambiente in cui passiamo più tempo, dove mangiamo, riposiamo, dormiamo, lavoriamo. Per questo motivo dovrebbe essere un ambiente più sano possibile.
Quali le maggiori cause di inquinamento domestico:
Secondo i recenti rapporti dell’OMS (Orgnizzazione mondiale della sanità) la fonte principale di inquinamento domestico è il fumo di sigaretta, che già sappiamo essere causa di svariate malattie anche gravi.
Le sigarette oltre a contenere il tabacco sono sature di additivi nocivi.
Al secondo posto nelle cause di inquinamento “Indoor” vi sono i detergenti.
Oggi una casa pulita e sana è sinonimo di ambiente disinfettato e privo di batteri e germi nocivi.
Niente di più sbagliato, dannoso e impossibile.
- E’ sbagliato, poiché uccidere i batteri “cattivi” comporta anche l’uccisione di quelli utili, i batteri spazzini che ci risparmiano il lavoro di pulizia.
- E’ dannoso, perché per disinfettare sono utilizzati detergenti aggressivi per la nostra pelle e per l’ambiente, le cui sostanze nocive permangono sulle superfici, sprigionando gas irritanti e talvolta anche tossici.
- E’ impossibile, poiché nonostante la moderna massaia si affatichi nella sistematica distruzione dei batteri, non potrà mai riuscire nell’impresa, poiché non appena aprirà una finestra, o farà entrare in casa il postino con le suole delle scarpe sporche ecco che avrà vanificato i suoi sforzi.
Altro tipo di inquinamento da non sottovalutare è quello provocato dai materiali da costruzione sia delle abitazioni che degli arredi in esse contenute.
Mattoni, cemento, isolanti termici, vernici truciolati, compensati, colle eccetera, sono un contributo in più all’insalubrità della nostra casa.
Bisogna cambiare mentalità, non farsi strumentalizzare dal consumismo sfrenato, anche l’industria dei detergenti fa parte del commercio.
Per vendere i loro prodotti ci vengono proposti confezioni coloratissime, profumi inebrianti, bianco bianchissimo e pulito formidabile. Non ci facciamoci ingannare.
I detersivi e i detergenti ecologici rappresentano un’alternativa sana, sicura ed economica a quelli tradizionali.
Scegliere “ecologico” può migliorare (di molto) la qualità della nostra vita.
Dai detersivi/detergenti tradizionali ai detersivi/detergenti ecologici
La casa è uno degli ambienti che più influisce sul benessere e sulla qualità della vita (nostra e dei nostri familiari). Tra tutte le scelte che possiamo compiere, usare detersivi/detergenti ecologici per l’igiene e la pulizia è un cambiamento alla portata di tutti. Tanto semplice quanto immediato.
Questa scelta premia non solo in termini di sicurezza e innocuità per la nostra salute, ma incide drasticamente sull’impatto ambientale delle nostre azioni quotidiane.
La pubblicità sottolinea in tutte le salse questo “potere archetipico” tutto femminile. Da sempre ci vediamo interrogate, quasi supplicate – Signora! Cambierebbe il suo detersivo?
E allora, se è vero che questo potere ci appartiene di diritto usiamolo per cambiare in meglio!
Da un grande potere derivano sempre grandi responsabilità;
I detersivi/detergenti ecologici rappresentano una validissima alternativa ai detersivi tradizionali.
Non c’è bisogno di rinunciare ad efficacia o fragranze: ma è importante essere consapevoli degli elementi portanti dei detersivi tradizionali, che li rendono sì tremendamente efficaci, ma anche altamente inquinanti per l’intero ecosistema nonché dannosi per la nostra salute.
A questo punto è importante sapere cosa contengono i detersivi tradizionali
Parliamo di bucato “bianco e profumato” e di detersivi per lavatrice (cogliete l’occasione per buttare un occhio all’INCI – alla lista degli ingredienti riportata in etichetta).
A differenza dei detersivi ecologici, quelli tradizionali contengono molti additivi.
Alcuni di questi sono particolarmente pericolosi per l’ambiente acquatico (ricordiamoci che, in un modo o nell’altro, arrivano tutti al mare), altri effettivamente dannosi per le persone che indossano gli indumenti su cui rimangono sotto forma di invisibili residui.
Sbiancanti ottici
Quelli che in etichetta sono indicati come sbiancanti ottici, ad esempio, non sono altro che sostanze che si depositano, lavaggio dopo lavaggio, sulle fibre dei vostri indumenti e, per un semplice effetto ottico, fanno sembrare azzurrino quello che in realtà è un colore giallino.
Fin qui non ci sarebbe niente di male, se non fosse che numerosi studi hanno associato eczemi e dermatosi al contatto con queste sostanze e che la loro massiccia presenza nelle fibre riduce drasticamente la qualità del tessuto, rendendolo poco traspirante.
La parte di queste sostanze che viene risciacquata si accumula negli organi animali e nelle radici delle piante, arrivando poi inevitabilmente nel nostro piatto.
Profumi
Un altro componente da tenere sott’occhio sono i profumi di sintesi, aggiunti per lo più per mascherare le puzze dei tensioattivi (le sostanze pulenti, per intenderci) e per lasciare un persistente profumo di pulito.
Non aggiungono efficacia al lavaggio (anzi, mascherano abilmente eventuali fallimenti nel rimuovere la pezzatura delle ascelle) e sono tra le sostanze riconosciute come più allergizzanti, soprattutto per i soggetti sensibili e i bambini.
Inoltre sono molto difficilmente biodegradabili, si accumulano nella catena alimentare e, inevitabilmente, tornano a noi sotto forma di cibo.
Nei detersivi ecologici i profumi di sintesi sono banditi e, al loro posto, sono solitamente utilizzate fragranze da oli essenziali (in alcuni casi neanche quelle).
Questo consente di ottenere una profumazione naturale senza alcun residuo sugli indumenti.
Ma oltre agli sbiancanti ottici e ai profumi, credetemi, c’è di più: i detersivi tradizionali contengono una grande quantità di sostanze altamente inquinanti e potenzialmente dannose per la nostra salute che nei detersivi ecologici sono severamente bandite.
Polimeri acrilici, ossidanti a base di cloro, parabeni, fosfati, sequestranti, enzimi, antidepositanti di origine petrolchimica, conservanti, coloranti, zeoliti,policarbossilati…
Attenzione però ai detersivi ecologici “fai da te”
Ci sono massaie che utilizzano detergenti naturali quali bicarbonato, aceto, acido citrico e percarbonato.
L’idea di auto-prodursi i detersivi è indubbiamente eccellente. Questo non toglie, tuttavia, che si debba essere a conoscenza di un paio di nozioni chimiche di base sugli ingredienti principe dell’auto-produzione.
Bicarbonato
Il bicarbonato, che sembra la soluzione a tutti i problemi è igienizzante solo in soluzione satura.
Una soluzione è satura quando tu continui ad aggiungere cucchiaiate di bicarbonato all’acqua finché non smette di sciogliersi. Va da sé che in lavatrice o nel bucato a mano ne servirebbe qualche chilo, il che non ci permette di considerarlo tra i detersivi ecologici.
Meglio usare l’acqua ossigenata o il percarbonato, entrambi immediatamente e completamente biodegradabili.
Aceto
L’aceto è un detersivo naturale efficace, qualora non venga usato in combinazione con il bicarbonato perché si annullano a vicenda.
Nonostante questo, gli studi di biodegradabilità hanno dimostrato che l’acido acetico, a parità di concentrazione, è 53 volte più inquinante del citrico. Per cui se siete portate per le “pozioni” la scelta migliore è l’acido citrico che può essere diluito in varie concentrazioni ed utilizzato come: ammorbidente, brillantante e spray anticalcare.
Detto questo, acido citrico e percarbonato sono un’ottima soluzione per chi ha voglia e tempo di miscelare, sciogliere, diluire…
La cosmesi naturale
Negli ultimi anni molte persone sono passate ad usare prodotti cosmetici naturali perchè si è sviluppata una maggiore consapevolezza e conoscenza. Hanno cominciato a sfruttare le proprietà dei prodotti che la natura ci offre, a tenere conto della fisiologia della nostra pelle.
Ma prima di parlare dei cosmetici naturali, cerchiamo di capire cosa ha di negativo la cosmesi tradizionale.
I prodotti di cosmesi tradizionale contengono derivati del petrolio, coloranti sintetici, siliconi, parabeni, metalli pesanti, profumi allergenici, SLS e SLES ( tensioattivi aggressivi) etc…. che sono sostanze che alle grandi industrie costano poco (minor costo produttivo e massimo guadagno), spesso le grosse multinazionali che possiedono ditte di cosmesi possiedono anche raffinerie di petrolio così gli scarti della raffinazione li usano nei loro prodotti.
Sono prodotti altamente tossici, cancerogeni, e danneggiano il nostro corpo in tantissimi modi ed è gravissimo che siano anche nei prodotti per i bambini. Inoltre inquinano l’ambiente, sia durante la produzione, sia una volta che finiscono nel nostro scarico.
Ad esempio le creme per il corpo ci danno la “sensazione” di morbido solamente perchè creano una pellicola sulla nostra pelle (impedendole di respirare), ma sono le stesse sostanze che vengono usate per oliare i motori, o come antigelo.
Tutto quello che ci spalmiamo addosso viene assorbito dal nostro organismo per il 60% circa e il nostro fegato (che è il depuratore del nostro organismo) dovrà cercare di detossificare, cosa che purtroppo non riesce a fare perchè le sostanze tossiche sono eccessive, perchè molte non possono essere smaltite, etc…
L’etichetta dei cosmetici si chiama INCI (International Nomenclature of Cosmetic Ingredients) ed è l’elenco degli ingredienti cosmetici espresso secondo una nomenclatura standard.
Dal 1997 è obbligatorio che ogni cosmetico immesso sul mercato riporti sulla confezione il proprio INCI, ovvero l’elenco degli ingredienti in esso contenuti, scritti in ordine decrescente di concentrazione al momento della loro incorporazione.
Al primo posto si indica l’ingrediente contenuto in percentuale più alta, a seguire gli altri, fino a quello contenuto in percentuale più bassa. Al di sotto dell’1% gli ingredienti possono essere indicati in ordine sparso.
Una volta capito quanto siano dannosi i prodotti di cosmesi tradizionale bisogna capire quale sia l’alternativa.
Non è sicuramente facile perchè è un po’ come essere in una giungla. Troviamo un sacco di scritte sui prodotti: “naturale”, “alle erbe”, “ecologico”, “bio” etc… ma siamo sicuri?? Cosa ci garantiscono questi prodotti? Molti prodotti vengono spacciati per naturali, ma spesso non lo sono…. Mai fidarsi delle scritte pubblicitarie!! Ancora non c’è una legge che regolamenta questi prodotti. Esistono però delle certificazioni che le ditte di cosmetici naturali adottano per loro scelta, ma ce ne sono tante e di diversi tipi.
Ci viene in aiuto di nuovo l’INCI e come al solito dobbiamo arrangiarci noi per capire la qualità del prodotto.