Spesso si sente parlare di problematiche fisiche e rimedi naturali fisici, non sottovalutiamo però le problematiche da stress che sono una fonte di malessere importante quindi oggi possiamo approfondire come si possa trovare sollievo dallo stress utilizzando delle tecniche dette di rilassamento.
1° domanda – Ma cosa si intende per rilassamento?
Il rilassamento è uno strumento indotto dal nostro cervello alla nostra mente che permette di staccare il pensiero o i pensieri assillanti, che provocano confusione e stress psico-fisico. La persona che viene indotta al rilassamento ritrova la sua capacità di recuperare energia e ripristinare delle situazioni di disequilibrio. Attraverso lo stato di rilassamento il corpo di distende totalmente, ogni distretto corporeo perde la percezione di sè e la coscienza lascia il posto alla parte profonda recuperando così energia e vitalità (per coscienza intendo la capacità che l’essere umano ha di rendersi conto del fatto di esistere e di avere un corpo). Questo stato di rilassamento può avere una evoluzione attraverso la produzione di immagini. Un pò è come se andassimo in uno stato di sonno nello specifico nella fase di sonno REM.
2° domanda – Sappiamo che il sonno si divide in tre momenti o fasi, sonno REM, sonno PROFONDO e sonno PARADOSSO, che differenze ci sono tra loro?
La fase di sonno REM è appunto quella fase in cui il corpo non ha attività motoria ma la mente rimane attiva ed è in questa fase che il cervello produce immagini.
Lo stato di sonno PROFONDO è quella condizione in cui non avviene nessun tipo di attivà, non si produce alcun tipo di immagine ed è questo il momento in cui si rigenerano le cellule del nostro cervello e i neuroni immagazzinano energia. Nella notte però queste fasi si alternano, in questi momenti ci troviamo nella fase di sonno detto PARADOSSO.
3° domanda – Come mai è importate conoscere questa differenza tra le fasi del sonno?
E’ importate porre attenzione a questa distinzione in quanto è la fase di sonno REM che viene utilizzata nel rilassamento, ossia la persona viene portata, attraverso un abbandono graduale, ad allontanare l’attenzione dagli stimoli esterni e viene condotta a produrre immagini che portino benessere, tranquillità, serenità, allegria.
Lo strumento delle immagini è molto antico, infatti già nell’antica Grecia, il paziente prima di parlare del suo problema, veniva tenuto in una capanna detta DI INCUBAZIONE, per tre giorni, a digiuno, l’unica sua attività era quella del sonno e di conseguenza la produzione di immagini dei sogni nella fase REM. Il medico attraverso la loro interpretazione formulava la diagiosi per poi trovare la cura giusta per il paziente. Oggi però utilizziamo questo momento di rilassamento per vivere una condizione di benessere che permette di modificare lo stato cellulare del cervello.
4° domanda – Quale meccanisco celebrale permette tutto ciò?
Questo meccanismo è dominato da una piccolissima parte del nostro cervello, l’IPOTALAMO che è la parte più antica del cervello umano, ci troviamo nel sistema limbico, un vero e proprio serbatoio di immagini antiche ed attuali, dove interagiscono le emozioni, gli affetti, la materia.
L’Ipotalamo domina l’effetto placebo che rappresenta il 25/40% dell’azione del farmaco e non solo in caso di disturbi psichici ma anche nel caso di concrete malattie organiche.
Il processo di guarigione quindi dipende da noi stessi e dal valore più o meno benefico che attribuiamo ad una sostanza.
Da queste aree celebrali origina il rispistino del nostro equilibrio spico-fisico sia che a stimolarlo sia un farmaco, piuttosto che una fantasia, una parola, un rimedio erboristico, un suono, una luce, un’immagine.
5° domanda – abbiamo visto come il rilassamento che produce immagini possa essere una strumento utile al nostro stato di benessere – ma cos’altro permette il rilassamento?
Un buon rilassamento ci aiuta inoltre ad aliminare uno stato di tensione muscolare e ad eseguire una buona respirazione. Sappiamo che la respirazione notturna è quella più regolare, l’aria entra ed esce dal nostro corpo con un ritmo tranquillo e profondo e se ci siamo addormentati con la mente sgombra da pensieri che influenzano il nostro sonno, il corpo sarà privo di tensioni.
Questa condizione la si osserva sin dalla nostra nascita, infatti se guardiamo un neonato mentre dorme lo vediamo rilassato con il corpo ben disteso, con una respirazione tranquilla, arrivando persino a sorridere e magari anche fare una bellissima risata al contrario invece quando esprime un disagio si contrae e la respirazione e affattanta fino ad arrivare a piangere. Ecco che nel rilassamento indotto possiamo ritrovare questa condizione utile al corpo e alla mente. In più le immagini indotte possono portare la persona a prendere in considerazione una soluzione utile ad un suo problema, infatti un detto antico dice che “la notte porta consiglio”; è buona regola quindi rimandare la ricerca di una soluzione che non arriva nell’immediato e che noi cerchiamo con affanno.
Un esempio è quello che della ricerca delle chiavi perdute.
6° – Come avviene una seduta di rilassamento?
Una seduta di rilassamento prima di tutto può essere svolta individualmente o di gruppo.
La persona si distende supina con le braccia lungo il corpo, su una superficie di appoggio, pavimento, lettino, poltrona,
– si chiede di trovare un assetto del corpo comodo, eliminando i fastidi dovuti a indumenti, occhiali, cinture,
– chiedendo di chiudere gli occhi si fa portare la sua attenzione sul corpo, sui vari distretti del corpo, partendo dalla testa fino ai talloni, in modo da allontanare la propria attenziane dall’ambiente esterno,
– si chiede di fare dei respiri profondi portando l’attenzione sui polmoni con l’aria che entra e che esce dal corpo, in questo modo la persona e pronta a svolgere il rilassamento con mente sgombra da pensieri invadenti e sviluppare le sue capacità immaginative,
– la seduta termina riportando l’attenzione della persona agli stimoli esterni e ripercorrendo i punti del corpo dai piedi alla testa, a questo punto quando vuole la persona può riaprire gli occhi e terminare la sua esperienza.